Madonna della Civita
La tradizione della Civita
Secondo la tradizione, durante la persecuzione iconoclasta ordita dall’imperatore Leone Isaurico a Costantinopoli nell’VIII secolo, due monaci basiliani vennero sorpresi dai soldati con il dipinto su legno della Madonna.
Chiusi in una grande cassa, insieme al quadro, furono gettati in mare: “Se veramente è così miracolosa, vi salverà”, dissero. Dopo 54 giorni, questa cassa galleggiante toccò le sponde di Messina e successivamente di Gaeta.
Qui il quadro fu esposto alla venerazione dei fedeli, ma dopo poco tempo scomparve da quel luogo e venne ritrovato sul monte Civita, presso Itri, da un pastore sordo e muto che era alla ricerca di una sua bestia smarrita. Egli riacquistò l’udito e la parola e corse lieto in paese (a Itri) a dare la notizia del quadro miracoloso trovato su un leccio.
L’icona orientale della Civita
Fu così che il quadro fu affidato ai monaci benedettini, che all’epoca erano in Figline, a circa 3 km dalla cima suddetta sulla strada mulattiera che va verso Fondi.
Più realisticamente, l’icona di fattura certamente orientale (attribuita addirittura a san Luca per la presenza di tre lettere, ormai sbiadite, poste alla base del quadro: L.M.P. a significare “Lucas Me Pinxit”), raggiunse Gaeta portata da alcuni monaci basiliani che, fuggiti dall’oriente, andavano verso qualche convento del Lazio.
Il quadro fu lasciato ai monaci del monastero di San Giovanni in Figline, i quali lo esposero a poca distanza sul monte Civita, in un eremitaggio appartenente al loro monastero.
Il 21 luglio, festa della Civita

Il 21 luglio ricorre la festa più importante per gli abitanti di Itri, la festa della Madonna della Civita, patrona del paese. La festa della Civita non è solo una festa degli itrani, ma di tutti i paesi del circondario che da sempre sono devoti alla Madonna e il giorno della ricorrenza vengono in massa a partecipare alla sacra processione che si snoda per il paese.
La festa è anche l’occasione per gli emigrati di tornare al paese di origine.